E’ forte il legame tra il 1° novembre, “ i Santi”, e il 2 Novembre, “ i Defunti”. Anziano e pieno di lividi, dentro e fuori, sono stato stasera a trovare i miei Genitori: papà, “il maresciallone” Vincenzo,e mamma “la maestra” Angela, ed ho rivolto un pensiero a tutti Coloro che riposano nel Cimitero di Pescara, e ovunque nel mondo. Ho posto mentalmente una rosa sulla tomba di Emilio Alessandrini, Lui sa perché. Dovremmo chiederci tutti, soprattutto i potenti della Terra, politici, governanti, economisti, giuristi e uomini di cultura, come sarebbe stato questo Paese se tanti “Servitori dello Stato”, diversi tragicamente noti, altri dimenticati, o mai conosciuti non avessero sacrificato la propria vita per la sicurezza e la democrazia delle Istituzioni e di tutti. In un convegno, anni fa, chiesi al Governatore della Banca d’Italia, esperto del mondo della finanza e delle curve econometriche, se non fosse possibile pensare a un diagramma che descriva il “valore aggiunto di progresso e civiltà perduto dal convivere sociale” con le uccisioni di persone come Moro, Ambrosoli, Alessandrini, Dalla Chiesa, Falcone, Boris Giuliano, Borsellino, Cassarà, Calabresi, Livatino, Bachelet, Tuttobene, Coco.. e tanti, tanti altri, e Dio mio quanti sono. Ripeto la domanda oggi. Meritava l’Italia questi “eroi loro malgrado”? Si è fatto quanto dovuto per esserne degni? Non li sentite aggirarsi, gemendo inquieti e sdegnati? Nella Luce, Loro sanno! Vostro Ennio
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Chi sono

La storia di Ennio Di Francesco parte da lontano, nel 1942. Dopo il trasferimento della famiglia in Abruzzo inizia la sua carriera di uomo al servizio dello Stato.
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