11 settembre 2001. Tiziano Terzani è ad Orsigna, molto malato. “ Un amico mi aveva telefonato,“presto, guarda la televisione!”. Vidi in diretta il secondo aereo esplodere, pensai: questa è una nuova guerra! Restai incollato davanti alla BBC e alla CNN. Per ore. Poi uscii nel bosco. Le castagne cominciavano a maturare, le prime nebbie a salire dalla valle. La natura era disinteressata ai nostri drammi. Mi venne da pensare che quell’orrore a cui avevo assistito forse era..un’occasione! Tutto il mondo aveva visto. Tutto il mondo avrebbe capito. L’uomo avrebbe preso coscienza. Si sarebbe svegliato per ripensare tutto: i rapporti fra Stati, fra religioni, con la natura, quelli fra uomo e uomo. Per fare un esame di coscienza, un salto di qualità nella concezione della vita. Le cause delle guerre sono dentro di noi: il desiderio, la paura, l’insicurezza, l’ingordigia, l’orgoglio, la vanità. Fermiamoci! Immaginiamo il nostro ora dalla prospettiva dei nostri pronipoti! Capiamo che il mondo è uno, che è possibile rimpiazzare la logica della competitività con l’etica della coesistenza. Nessuno ha il monopolio di nulla! Ognuno di noi può fare qualcosa! ”. Col suo computer e la borsa dei farmaci Tiziano partì per l’ Afganistan, mentre i B52 iniziavano a bombardare. Scrisse da Kabul, Peshawar, Quetta, Delhi.., rispose ad Oriana Fallaci, che scriveva da New York. Infine tornò nella sua “gompa” ad Orsigna, la sua piccola Himalaya, dove stava morì. I potenti forze non lo hanno letto. Comunque non hanno capito. Ascoltiamo, almeno in questa fase di pandemia ( provocata da noi?), l’appello del Piccolo Principe, forse l’ultimo per i terrestri! Grazie, vostro Ennio
Cerca
Chi sono

La storia di Ennio Di Francesco parte da lontano, nel 1942. Dopo il trasferimento della famiglia in Abruzzo inizia la sua carriera di uomo al servizio dello Stato.
Leggi di più