Cari amici,  è disponibile/ordinabile nelle librerie e online: “RADICALMENTE SBIRRO” ( Mondo Nuovo editore), ristampa di una conversazione tra me e Valter VECELLIO, giornalista RAI, radicale da sempre, amico “vero” di Marco PANNELLA. Ha le “datate” prefazioni di Marco PANNELLA e di don Andrea GALLO. Le rileggo. Mi commuovo! Ad esse si è ora aggiunta la prefazione del “giovane-anziano” Gianfranco SPADACCIA; lo ringrazio! Il libretto trasuda la straordinarietà di un evento in cui il caso ( o la provvidenza?) mi fece incontrare Marco. Dovetti arrestarlo, per avere fumato in pubblico uno “spinello”. Gli espressi solidarietà. Ai ragazzi, anche minorenni e/o tossicodipendenti, non potevano aprirsi “solo e obbligatoriamente le porte del carcere o del manicomio”, per un “famigerato” articolo della legge del 1958 in vigore, che a ciò obbligava, tutori dell’ordine e magistrati!! La mia Gerarchia, e non solo, aggiunse il marchio di “radicale” a quello di “sovversivo”, già impressomi per la battaglia verso la “democratizzazione della polizia“. Tutto mi è stato fatto pagare. Ne è valsa la pena? In quegli anni ’70, i morti per “overdose” erano ogni anni mediamente 1000, quasi tutti giovani. Nel dicembre ’75 fu approvata la nuova legge antidroga: modificato quel sadico articolo; introdotto il concetto “prevenzione”; istituito il “Servizio Centrale Antidroga”, interforze, con proiezioni anche all’estero. Ma questa legge è rimasta incompiuta; come la 121 del 1981 sulla “riforma di polizia”. I giovani debbono sapere; gli adulti ricordare. L’episodio è narrato sotto nel link di Rete-8, il giorno in cui accompagnai “Marco” all’ultima dimora. Scrive Aldous HUXLEY: “I fatti non cessano di esistere, anche se vengono ignorati”. Buon weekend. Vostro Ennio