Pochi istanti in ginocchio dinanzi alla tomba del poverello Francesco fanno sentire la sua santità vera, e la vanità del mondo costruito dopo di lui. Sono stato ad Assisi per un incontro di “Pax International”, l’associazione fondata da padre GianMaria Polidori, francescano di Ortona, ultraottantenne che vive ad Assisi, e presieduta da Gerardo Navazio. Padre GianMaria è stato sempre cercatore di pace: il suo ufficio è un archivio di foto e messaggi in questa sua inguaribile malattia francescana di pace ( sotto con Reagan, Gheddafi…)!
L’incontro si è snodato come un inno di provvidenza. La premiazione di Enzo MUSCIA, il giovane imprenditore che, diventando patron dell’azienda dove lavorava, reagendo alla spietata ottusità di burocrazia e banche, ipotecando casa e serenità familiare, è stato capace di rilevare e riavviare l’azienda in via di fallimento, salvando i posti di lavoro suo e dei compagni.
Abbiamo tutti sentito la simbiosi di ansia e amore con la moglie Catia e il figlio adolescente Alessandro. Questi, che piangeva di commozione, con stessa tempra del padre, ha poi contagiato tutti noi quando, dolcemente guidato da padre GianMaria, ha cantato con voce fresca l’Alleluia .
E Marco Masciagni, il talentuoso maestro che, all’inizio umilmente assiso in sala, ha fatto vibrare i cuori con le note del suo violino.
Non so come sia riuscito a manovrare il mio cellulare con mani tremanti e lacrime agli occhi. Stamane prima di ripartire ho pregato nella semplice “Chiesa della Spogliazione” dove si narra che san Francesco abbia deposto le nobili vesti. Lo sguardo si è incrociato con l’immagine sorridente, vicino la tomba bianca sulla parete, di Carlo Acutis, morto nel 2006 a 15 anni per leucemia fulminante, ora in via di beatificazione. Certamente il poverello di Assisi ha gioito dell’incontro di Assisi Pax International ed esorta a rileggere la sua “preghiera semplice”.
Col suono delle campane di pace, grazie a chi ha partecipato e a chi leggerà, e magari condividerà, questo post lungo ed intenso.
Sotto alcune foto momenti. Scusate i refusi, sono un po’ stanco, ma felice.
Vostro Ennie