Uccisione  a Monza ieri, 30 novembre,  da parte di due minorenni del loro “rifornitore” di droga. La questione mediatica sarà: ”lo hanno ucciso perché li aveva fatti diventare tossicodipendenti o per rapinarlo di droga e soldi?”. Il minivideo mi  è giunto da Roma dal vecchio insegnante di p.c, mentre spulciava sul web tra le lotte dei Radicali per l’anniversario del “divorzio”. Nel 1975 la legge in vigore del 1958 obbligava ad arrestare:chiunque comunque detenga sostanze stupefacenti” ,mettendo sullo stesso piano trafficanti, spacciatori e consumatori, magari minorenni e tossicodipendenti. Arrestai Marco Pannella ( non lo conoscevo). Sapendolo in carcere tra criminali incalliti, gli scrissi  solidarietà e convinzione per quell’articolo che definii anacronistico e ingiusto ( piccola inesattezza: rivelò Pannella, o qualcuno dei suoi il telegramma. Due giorni dopo ci fu la manifestazione davanti la Questura col un significativo cartello ). A Genova in quegli anni avevo visto morire ragazzi col buco di eroina, intuito che in carcere a Marassi subivano violenze, senza avere il coraggio di denunciare. Erano marchiati a vita! Con don Andrea Gallo, e la sua comunità  di recupero, Bianca Costa e altri, cercavamo di  aiutarli. Allora, ogni anno morivano circa mille persone, tanti ragazzi per overdose da eroina. Oggi il numero è scemato, pur se irreparabile é il dramma per una sola vita. Molti pensarono che io fossi per la “liberalizzazione delle droghe”. Mi cercarono diversi radicali, tra cui Taradash, ( Della Vedova, Capezzone, Vecellio, Rita Bernardini possono testimoniare ). Dissi e scrissi quel che penso: “nessuno deve avere bisogno di droga per sentirsi migliore o evadere la  realtà!”. I tre pilastri della lotta sono:A) Prevenzione dei ragazzi; B ) Culture alternative nei paesi produttori di droga c) Lotta al traffico sul piano nazionale e globale. Fui trasferito, punito, interruppero un’azione contro i clan marsigliesi insediatisi a Roma. Ci fu un dibattito culturale, giuridico ed etico: scesero  in campo a mio favore Guido  Calogero, Norberto Bobbio, Calo Bo e altri.  La nuova legge partorì in compromessi  politici l’equivoco concetto di “modica quantità””. Lo dissi. Ribadìi anni dopo le mie convinzioni: il ministro  Livia Turco mi fece trasferire dalla Presidenza del Consiglio ( ufficio tossicodipendenze del Ministero della Famiglia) dove mi aveva chiamato il ministro Antonio Guidi e conservato Adriano Ossicini. Lo ricorderà lei, Carlo  Giovanardi e Maurizio Gasparri suoi oppositori. Quella legge ottenne però la creazione dell’Ufficio Centrale di polizia, interforze, con collegamenti internazionali. L’Utopia si paga. Dice grazie  ogni ragazzo salvato, non detto! E per me la carezza sul viso di papa Giovanni Paolo II mentre diceva “Grazie Commissario”. Vostro Ennio